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	all'attacco
	La Juve va al Tar. A  rischio i campionati22/8/2006
	   La Juve alza il tiro, il calcio trema. Dopo la  bocciatura su tutta la linea patita davanti alla Camera di Conciliazione del  Coni, ecco la bordata di risposta: il Consiglio di amministrazione ha deciso,  il club bianconero ricorre al Tar del Lazio Dopo il fallimento della conciliazione (la Camera di conciliazione del Coni è  il passaggio che precede l'arbitrato) con la Federcalcio, il consiglio di amministrazione  della Juventus ha deciso all'unanimità di ricorrere al Tar del Lazio:  chiede che sia annullata la sentenza emessa dalla giustizia sportiva,  che ha retrocesso i bianconeri in serie B con 17 punti di penalizzazione.
 Secondo i vertici bianconeri, il ricorso alla giustizia amministrativa è  dovuto "all'ingiustificata gravità delle sanzioni e alla mancanza di  equità di trattamento rispetto a tutti gli altri club concorrenti" da  parte della giustizia sportiva. Ora è a rischio il regolare inizio dei  campionati di calcio, previsto per il 10 settembre. La Federcalcio ha espresso  "rammarico" per la scelta del club torinese.
 
 SANZIONI INGIUSTIFICATE
 Come già anticipato nei giorni scorsi da alcuni dirigenti, la parola passerà  ora alla giustizia ordinaria.
 Alla decisione di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale, spiega in  una nota la società bianconera, si è giunti dopo avere preso atto che la  posizione della Federazione emersa durante il tentativo di conciliazione di  venerdì scorso "ha lasciato irrisolte le questioni centrali".
 "Appare incomprensibile - continua la società torinese - che il  trattamento più severo sia stato riservato proprio alla Juventus, cioè alla  squadra che si è mostrata più risoluta ad assumersi le proprie responsabilità,  modificando la propria organizzazione societaria e adottando un sistema di  controllo e di prevenzione più severo ed efficace".
 "La sola ipotesi di retrocessione in serie B con un'importante penalità -  sempre secondo la Juventus - ha già determinato un notevole impatto negativo  sul piano sportivo" con l'addio di molti campioni. Inoltre,  "l'esclusione della squadra dalla massima divisione, la revoca degli  ultimi due scudetti e la mancata partecipazione alle competizioni  internazionali causerebbero anche, e soprattutto, un grave danno  all'identità stessa della Juventus".
 Nel pomeriggio, la federcalcio ha replicato con una nota. "La Figc  prende atto, con rammarico, della decisione del Consiglio d'amministrazione  della Juventus di ricorrere al Tar, uscendo dall'alveo della giustizia sportiva  nazionale e internazionale". "La Federazione - continua la nota -  esporrà le proprie posizioni nelle sedi opportune con piena fiducia e rispetto  delle istituzioni e degli organi di giustizia".
 
 COSA SUCCEDE ORA?
 La riunione del Tar del Lazio (dal 2003 l'unico competente in materia sportiva)  è prevista il 6 settembre (anche se non è esclusa un'udienza straordinaria in  agosto, prima cioé - è l'auspicio della Juventus - della compilazione dei  calendari), a soli tre giorni dall'inizio della serie A.
 Il tribunale amministrativo può respingere i ricorsi, oppure può accoglierli  annullando l'intero procedimento.
 Potrebbe anche ritenere, come sostenuto nei giorni scorsi dal professor Stefano  Vinti, che le pene comminate alla Juve siano "sproporzionate"  vincolando così le valutazioni successive degli organi sportivi competenti.
 In caso di pronunciamento favorevole al club torinese, annullando la sentenza  della Corte federale, anche la retrocessione in B della Juventus sarebbe  congelata.
 A quel punto bisognerebbe rivedere la composizione dei calendari e il  rischio rinvio sarebbe reale. Ieri però il presidente di Lega Matarrese ha  ribadito che la compilazione dei calendari resta fissata per il 30 agosto e che  i campionati partiranno regolarmente il 9 settembre .
 Ma la decisione potrebbe però avere conseguenze negative anche per la stessa  società bianconera.
 La federazione internazionale sconsiglia il ricorso alla giustizia ordinaria.  Rivolgervisi, in violazione della clausola compromissoria, potrebbe infatti  comportare un'ulteriore penalizzazione in punti, così come è avvenuto lo scorso  anno per il Genoa previste sanzioni ed esclusioni dalle Coppe.
 Fonte 
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